Tra Meknes, Moulay Driss Zerhoun e Ouazzane: viaggio nel Marocco autentico tra storia, street food e spiritualità
C’è un Marocco che non appare sulle copertine delle riviste, lontano dai souk affollati di Marrakech e dai deserti dorati di Merzouga.
Un Marocco che si svela piano, tra le pieghe delle montagne verdi del Rif e le valli silenziose impregnate di spiritualità.
È in questo viaggio che due luoghi speciali si rivelano con tutto il loro fascino: Moulay Driss Zerhoun e Ouazzane.
Da Meknes a Volubilis:
un viaggio nella storia e nei sensi
Il nostro itinerario parte da Meknes, soprannominata “la Versailles del Marocco”.
Con la sua maestosità e le sue porte monumentali, questa città imperiale racchiude l’eleganza di un’epoca d’oro.
Una guida turistica preparatissima, che parlava un italiano perfetto, ha incantato il gruppo con aneddoti, curiosità e storie di sultani e dinastie.
Terminata la visita, ci siamo diretti verso Volubilis, ma la fame e la curiosità hanno deciso per noi una piccola deviazione indimenticabile: sosta a Moulay Driss Zerhoun.




Moulay Driss Zerhoun: il gusto della spiritualità
Adagiata sul monte Zerhoun, Moulay Driss è la città sacra più venerata del Marocco, custode del mausoleo di Moulay Idriss I, fondatore della prima dinastia musulmana.
Ma quel giorno, prima ancora della sua storia millenaria, ci ha accolti la sua vita quotidiana, vibrante e autentica.
Era l’ora di pranzo, e inaspettatamente ci siamo trovati immersi nel Souq settimanale, un tripudio di colori e profumi: spezie, stoffe, frutta, sorrisi.
Tra una bancarella e l’altra, il profumo del gustoso street food ci ha guidati verso piccoli chioschi dove spiedini sfrigolavano sulla brace, il pane caldo si accompagnava a miele e olio d’oliva, e il tè alla menta veniva servito con il cuore.
A rendere il momento ancora più magico, la musica Gnaoua in sottofondo, un ritmo ipnotico che sembrava fondersi con il vociare della folla.
Tra un morso e una risata, abbiamo scattato qualche foto: istantanee piene di vita, di quelle che restano nel cuore più che nell’album.
Poi, con lo stomaco felice e l’anima leggera, ci siamo diretti verso le rovine di Volubilis, dove il silenzio e la grandezza del passato romano ci hanno riportato in un’altra dimensione del tempo.



Ouazzane: la città verde dei santi e della saggezza
Sulla via del ritorno verso Fès, il viaggio ci ha regalato un’ultima meraviglia: Ouazzane, la “città verde”.
Le sue case, tinte di un verde pastello caldo e rilassante, ricordano il blu di Chefchaouen ma con un’anima più quieta e meditativa.
Qui tutto trasmette serenità: le colline che la circondano, i vicoli silenziosi, e quel senso di spiritualità che da secoli anima la città dei santi sufi.
Fondata nel XVII secolo, Ouazzane è un luogo dove la fede si respira nell’aria.
Le confraternite religiose ne hanno fatto un centro di pellegrinaggio, e l’atmosfera è così pacifica che sembra rallentare il tempo.
Tra botteghe di legno d’ulivo, tessuti tradizionali e aromi di cucina del nord, Ouazzane conquista per la sua autenticità.




E quando il sole tramonta, tingendo di oro le pareti verdi, capisci che anche questo luogo, come tutto il Marocco, ha una sua musica: silenziosa, ma profonda.
🌿 Un viaggio che parte dalla grandiosità di Meknes, attraversa la spiritualità di Moulay Driss, la storia di Volubilis e la pace di Ouazzane.



