Aid al Adha - Aid al-Kabir - Festa del Sacrificio

Aid al-Adha

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Aid al-Adha

Milioni di musulmani in tutto il mondo, ogni anno si preparano per Aid al Adha, chiamato anche Aid al Kébir.

Aid al-Kabir (anche chiamato Aid al-Adha o Festa del Sacrificio) è una delle festività islamiche più importanti e viene celebrata in tutto il mondo musulmano, compreso il Marocco.
Segna la fine del pellegrinaggio alla Mecca (Hajj) e commemora la prova di fede del profeta Abramo, disposto a sacrificare suo figlio per obbedire a Dio, che alla fine sostituì il bambino con un montone.

Come si celebra Aid al-Adha in Marocco?

  1. Preghiera della mattina – Il giorno della festa inizia con una preghiera collettiva nelle moschee o in grandi spazi aperti.
  2. Sacrificio dell’animale – Le famiglie che possono permetterselo sacrificano un montone, una mucca o una capra, secondo la tradizione.
    La carne viene poi suddivisa in tre parti: una per la famiglia, una per parenti e amici, e una per i bisognosi.
  3. Pranzi in famiglia – I pasti di Aid al-Kabir sono ricchi e includono piatti a base di carne appena macellata, come mechoui (agnello arrosto), brochettes (spiedini) e tajine di fegato avvolto nella rete dell’animale.
  4. Solidarietà e condivisione – È un’occasione per aiutare i meno fortunati e rafforzare i legami familiari e comunitari.
  5. Vestiti nuovi e riunioni – Le persone indossano abiti tradizionali nuovi e visitano parenti e amici per scambiarsi auguri e regali.
  6. Pellegrinaggio e festività di più giorni – In Marocco, la festa dura almeno tre giorni e molte attività commerciali restano chiuse.

Aid al-Kabir (o Eid al-Adha) ha radici profonde nella tradizione islamica ed è strettamente legato alla storia del profeta Abramo (Ibrahim in arabo).
Ecco un approfondimento storico e religioso della sua celebrazione molto sentita, che unisce spiritualità, tradizione e convivialità.
Aid al-Adha viene celebrato il 10° giorno del mese di Dhu al-Hijjah, il dodicesimo mese del calendario islamico.
Poiché il calendario islamico è lunare e più corto di circa 11 giorni rispetto al calendario gregoriano, la data cambia ogni anno.

Aid al-Adha si celebra circa 70 giorni dopo la fine del Ramadan, perché cade il 10° giorno di Dhu al-Hijjah, mentre Aid al-Fitr (la festa che segna la fine del Ramadan) si celebra il 1° giorno di Shawwal.
Tra la fine del Ramadan e Aid al-Kabir ci sono due mesi lunari:

  1. Shawwal (30 giorni)
  2. Dhu al-Qa’dah (29 o 30 giorni)
    Quindi, la distanza tra le due feste è di circa 70 giorni, anche se può variare leggermente a seconda della durata effettiva dei mesi lunari in un determinato anno.

In Marocco e in altri paesi musulmani, la festa dura almeno tre giorni, con il primo giorno dedicato al sacrificio e i successivi agli incontri familiari e alla distribuzione della carne.

Origini storiche e significato religioso dell’Aid al Adha

La festa commemora l’episodio raccontato nel Corano (Sura 37:100-111) e nella Bibbia (Genesi 22):
Dio mise alla prova Abramo chiedendogli di sacrificare il suo figlio, Ismaele (nella tradizione islamica, mentre nella tradizione ebraico-cristiana si parla di Isacco).
Abramo accettò con fede totale, ma quando stava per compiere il sacrificio, Dio inviò un ariete per sostituire il bambino.
Questo gesto rappresenta l’obbedienza assoluta a Dio e la Sua misericordia.
L’evento è celebrato dai musulmani come simbolo di fede, sacrificio e condivisione.

La celebrazione nel tempo

Epoca del Profeta Muhammad (VII secolo d.C.):
L’Aid al-Kabir venne istituito come festa ufficiale dell’Islam.
Il Profeta insegnò ai suoi seguaci a compiere il sacrificio e a distribuirne la carne.
Califfati Islamici: Durante l’epoca dei califfati (Omayyadi, Abbasidi, Ottomani), la festa veniva celebrata con grandi sacrifici, preghiere collettive e aiuti ai poveri.
I governanti spesso distribuivano carne alle famiglie bisognose.
In Marocco: Fin dal Medioevo, i sultani marocchini hanno sempre partecipato alla festa con sacrifici pubblici e atti di beneficenza.
Ancora oggi, il Re Mohammed VI compie il sacrificio ufficiale a nome del Regno e di tutto il suo Popolo.

Significato attuale dell’Aid al-Kabir

Oggi, Aid al-Kabir è più di una semplice celebrazione religiosa:
è un momento di unità familiare e generosità, ha un impatto economico, poiché la vendita di ovini è una fonte di reddito per molti allevatori, ed è legata al pellegrinaggio alla Mecca (Hajj), poiché coincide con il suo culmine.

È considerata la festa più importante nel mondo islamico, persino più di Aid al-Fitr (che segna la fine del Ramadan).

Rispetto al Natale in Europa, che oggi è spesso più commerciale che spirituale, Aid al-Kabir mantiene ancora una forte connessione con le sue radici religiose e comunitarie.
La preparazione, il sacrificio, la distribuzione della carne ai bisognosi e il senso di responsabilità verso la famiglia rendono questa festa un evento centrale nella vita dei musulmani.

In Marocco, per esempio, si sente l’attesa nei giorni prima della festa: i mercati si riempiono di gente che compra montoni, si preparano le case, e l’atmosfera diventa quasi solenne.
Il giorno stesso, dopo la preghiera dell’alba, c’è quel momento di raccoglimento prima del sacrificio, che è profondamente simbolico.
Poi arriva la condivisione: parenti che si riuniscono, pasti ricchi, visite agli amici e ai vicini.


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